12/05/2011

I Belvedere più belli d'Europa

Uno dei modi migliori per godersi una nuova città è vederla dall’alto. Una vista panoramica ci regala una prospettiva diversa sulla città; guardiamo Londra dall’alto e ci rendiamo conto di quanto sia grande; sospiriamo alla bellezza romantica dei tetti di Parigi.

Ecco, in ordine sparso, una lista dei “belvedere” più famosi o più frequentati da turisti e locali in alcune tra le città europee più famose.

Firenze. Cominciamo da casa nostra, con Piazzale Michelangelo che entra a pieno titolo in questa lista come uno dei punti di osservazione più celebri. Scatti spettacolari garantiti, specialmente la sera, quando il paesaggio è davvero indimenticabile; spiccano il Ponte Vecchio e, naturalmente, la Basilica di Santa Croce.


Vista su Firenze da Piazzale Michelangelo. photo credits b.offers

Londra
. Primrose Hill è una vera chicca poiché si trova all’interno di un parco frequentato soprattutto dai locali. Mentre il turismo di massa resta a Hyde Park o Regent’s Park, godetevi una bella vista su uno dei Landmark più famosi al mondo; il Big Ben, la ruota panoramica, i palazzi della city. Se avete tempo, il modo migliore per arrivarci è camminando lungo il canale di Camden, dove incontrerete barche tradizionali e case galleggianti.

11/30/2011

Tutte le novità degli aeroporti britannici

Il Regno Unito cerca sempre di essere all’avanguardia in ogni settore e il turismo ne è la prova vivente: tra assistenti di volo rimpiazzati da ologrammi e “sleep pod”, gli aeroporti britannici diventano il campo di battaglia dell’high-tech! Sebbene la crisi si faccia sentire, gli aeroporti britannici continuano ad investire.

Chi ha di recente viaggiato a Londra Gatwick avrà sicuramente notato i vari “speedy transit” e i gate nuovi di zecca, mentre chi è stato a Manchester saprà che la compagnia Ryanair ha finalmente riaperto la tratta con partenza da Milano. Sia l’aeroporto di Newcastle che quelli di Birmingham e Liverpool John Lennon hanno investito milioni di sterline nell’ampliamento delle strutture e nel miglioramento dell’assistenza ai viaggiatori.

Heathrow Pod - 14 November 2011 (12)
Heathrow Pod, Londra Heathrow
In tutto questo c’è chiaramente lo zampino delle Olimpiadi di Londra 2012 e del Giubileo d’oro della regina e l’Inghilterra ci tiene a non fare brutta figura.

Ologrammi all'aeroporto di Manchester. Foto tratta da reuters
L’aeroporto di Londra Heathrow ha inaugurato di recente il Heathrow Pod, un veicolo a emissioni zero che trasporta i passeggeri dal parcheggio business fino al Terminal 5; si guida da solo e si attiva a richiesta, tramite un terminale con touch screen.

Idee per il weekend a Roma

Siete a Roma e avete bisogno di qualche spunto per il weekend? A Roma c'è sempre qualcosa da fare.
Ecco tre luoghi romani che il turismo di massa di solito trascura, oppure frequentati in prevalenza dai locali. Ottime idee sia per i turisti che per la classica “gita domenicale” di chi ha la fortuna di abitare nella nostra capitale.

 Cominciamo con la Roma sotterranea, la città parallela, un patrimonio unico e da valorizzare, spesso sconosciuto agli stessi romani. In una città con millenni di storia alle spalle, non deve sorprendere l’esistenza di ambienti sotterranei, che in passato furono adibiti agli usi più svariati: luoghi di culto o di sepoltura, depositi merci, cripte, cantine.

Cisternoni di Sant'Albano, Roma

11/08/2011

Capodanno 2012, le città migliori dove passarlo

Nel momento in cui si entra nell’atmosfera natalizia, è opportuno iniziare a porsi la fatidica domanda: “Cosa fare a Capodanno?”

Alcuni non si pongono il problema e preferiscono non pianificare nulla. Altri iniziano con mesi di anticipo a controllare voli, alberghi, pacchetti last minute. Alcuni preferiscono stare a casa, altri colgono l’occasione per viaggiare: le capitali europee sono una scelta gettonatissima, così come le vacanze sulla neve. A prescindere da quale sia il vostro “stile”, il proliferare dei voli low cost e il “last second” hanno reso l’opzione “viaggio” a portata di tanti.

Ecco la nostra top 5 delle città del mondo dove il Capodanno diventa uno spettacolo, con fuochi d’artificio organizzati e festeggiamenti che proseguono fino a giorno inoltrato. Giusto per darvi qualche idea!

Sydney

La città più famosa dell’Australia a Capodanno si illumina a giorno ed attrae migliaia di visitatori con il suo spettacolo pirotecnico, tra i più famosi al mondo. Più di un milione di persone si radunano ogni anno attorno al Sydney Harbour per assistere ai fuochi d’artificio che esplodono dal ponte di Sydney. La vista migliore è per i più fortunati però, coloro che possiedono (o conoscono qualcuno che possiede) una barca ancorata nel porto: cosa può esserci di meglio che godersi  lo spettacolo in infradito e pantaloni corti, sorseggiando un bicchiere di champagne?

Sydney 2009 New Year Eve Firework
Capodanno a Sydney. Foto su Flickr di -yuri-

10/27/2011

Bonfire night, la notte di Guy Fawkes nel Regno Unito

Il Regno Unito si prepara a festeggiare il 5 novembre, la cosiddetta “Bonfire Night”, altresì detta “Guy Fawkes Night”, quando il cielo inglese si illumina di fuochi d’artificio.

La festa è esclusiva del mondo anglosassone: si celebra nel Regno Unito, ma anche in alcune ex colonie, come ad esempio la Nuova Zelanda.

E cosa si festeggia? La sventata Congiura delle polveri  (“Gunpowder plot”),  ovvero il complotto ordito da un gruppo di estremisti cattolici per far esplodere la Camera dei lord londinese – il Big Ben, tanto per intenderci. Il fatto avvenne nel 1605 e l’obiettivo dei cospiratori, tra i quali Guy Fawkes, era quello di uccidere il re Giacomo I d’Inghilterra. Guy Fawkes, uno dei cospiratori, fu catturato perché fu sorpreso in una cantina proprio sotto al parlamento inglese mentre custodiva decine di barili di polvere da sparo.

I cospiratori furono catturati e giustiziati e, dopo un editto regale (l’Observance of 5th November Act), il 5 novembre divenne un giorno da ricordare: da allora i londinesi (o almeno alcuni di loro!) celebrano il fatto che il Parlamento, come direbbero loro, “still stands”.


Guy Fawkes

E come si celebra? Prima ci sono i fuochi d’artificio: come se fosse Capodanno, i cittadini inglesi affollano parchi e luoghi panoramici in attesa dello spettacolo. Poi ci sono i falò: nei parchi, le effigi dei cospiratori – anche solo un pupazzo di Guy Fawkes - vengono bruciate e si fa festa fino all’alba.

10/14/2011

Winchester Mystery House, la casa stregata in California

Siamo nel cuore della California, a San José: Sarah Pardee Winchester, erede milionaria della fortuna accumulata dal celeberrimo fucile, decide di costruire una casa come nessuna al mondo. Progettata per accontentare gli spiriti benigni ed allontanare gli influssi diabolici, questa dimora, che ha dell’incredibile, è conosciuta come Winchester Mystery House.

Winchester Mistery House dall'estero. Foto su Flickr di HarshLight
Questa “casa dei misteri” è una gigantesca dimora che abbonda di stranezze architettoniche, tra le quali: porte troppo piccole oppure che si aprono su un muro, scale che non portano da nessuna parte e finestre che si affacciano sul nulla. Questo labirinto di 160 stanze e (almeno in origine, prima del terremoto di San Francisco del 1906) sette piani, fu costruito per “confondere” gli spiriti maligni.

10/13/2011

Idee per un weekend autunnale

Quattro mete a portata d’auto per questo autunno

L’estate è finita ma il tempo regge ancora: questo è il momento giusto per i weekend trip, le gite del weekend (o fine settimana lungo!). Ecco quattro idee per i vostri weekend autunnali, quattro luoghi che non potete perdere se abitate nei paraggi o a poche ore d’auto. E se siete di Milano o provincia, perché non dare un’occhiata al nostro post sulle idee per un weekend insolito a Milano.
Cigno in Corso Europa, Arona
Il bianco del cigno in perfetta sintonia con i colori autunnali. Arona, Lago Maggiore

10/06/2011

Storia della Mini, l’auto leggenda

John Newton Cooper, gentleman inglese nato nei sobborghi della Londra sud nei lontani anni venti, è il papà della Mini, una delle auto di maggior successo in tutto il mondo.

In origine, Mr Cooper gestiva un piccolo garage specializzato nel mantenimento di auto da corsa. Tuttavia, a John il Surrey stava stretto e fu così che decise di fondare la Cooper Car Company, dove partorì un’idea che cambiò il mondo della Formula 1, ovvero inserire il motore nel retro della vettura.

Foto che ritrae una Mini Cooper di fronte al negozio icona di Londra , Alice's, in Portobello Road. Crediti a TopSpeed

9/29/2011

Viaggiare con il cane: tutti i consigli utili

Dagli hotel “pet friendly” ai consigli per rilassare Fido in auto: ecco come fare per assicurare al vostro cane un viaggio senza stress


Portare il cane in vacanza può rivelarsi un’esperienza straordinaria e un’occasione per rafforzare il legame con il padrone, a patto che al vostro cane piaccia “esplorare” e sia ben addestrato.

Foto su flickr di gebodogs

Pianificare con anticipo
. L’essenziale, per una vacanza con Fido, è prenotare con anticipo e pianificare la vostra vacanza. Un itinerario on the road può essere entusiasmante per cane e padrone, ma va pianificato con grande attenzione per i dettagli: se andate al mare, avete pensato a quali spiagge permettono l’ingresso agli animali? Se la spiaggia è libera, non è detto che l’ingresso sia automaticamente consentito.

Prima del viaggio. Sicuramente avrete portato il cane in giro in macchina almeno qualche volta – dal veterinario, al parco, dagli amici o a trovare parenti o familiari. La domanda che rimane è: per quanto tempo? Prima di imbarcarsi in un viaggio on the road, sarebbe meglio assicurarsi al 100% che il vostro cane riesca a sostenere un viaggio lungo senza problemi.

Se il vostro cane sale in macchina solo per il veterinario, e di solito non ama particolarmente andare dal veterinario, sarà sicuramente inquieto: cercate di portarlo in giro in macchina per qualche viaggio breve prima della vostra vacanza, in modo da abituarlo.

Inoltre, prima di partire, portate il cane fuori per una passeggiata di almeno un quarto d’ora. Questo eviterà di farvi salire in macchina con un cane eccitato ed iperattivo!

Durante il viaggio. Pianificate stop frequenti. È vero che, quando si è in viaggio, si pensa solo ad arrivare a destinazione il prima possibile. In viaggio con un cane, questo non è semplicemente possibile: fermatevi all’autogrill o a lato della strada per fargli sgranchire le gambe e ricompensatelo con un bocconcino per la buona condotta.

Ricordatevi di dare al vostro cane ampio spazio, acqua e aria. Lasciate i finestrini socchiusi durante la corsa, oppure accendete l’aria condizionata dietro, se possibile. Se il vostro amico a quattro zampe ha una coperta o un giocattolo preferito, portatelo con voi.

Da mettere in valigia. Portate con voi, oltre ovviamente a cibo e acqua, i seguenti oggetti indispensabili:


  • Guinzaglio di scorta
  • Ciotole per il cibo e per l’acqua
  • Qualche giocattolo per passare il tempo
  • Bocconcini
  • Sacchetti per i bisogni
  • Kit di pronto soccorso


In rete è pieno di risorse per chi vuole andare in vacanza con il cane. Per fare una ricerca e trovare tutte le strutture “pet friendly, in Italia e all’estero, vi consigliamo i seguenti siti: Dogwelcome.it, Vacanzebestiali.org e Iopossoentrare.it.

9/23/2011

Le auto dei film: dalla DeLorean alla Batmobile!

Le auto che ci hanno fatto divertire ed emozionare! Dopo gli inseguimenti in auto nel cinema, questa volta è il turno delle auto più famose dei film!

DeLorean, DMC-12, Ritorno al futuro. Quest’auto suscita nostalgia solo a pensarci. La mitica DeLorean, con le sue portiere ad ali di gabbiano, che poteva viaggiare nel tempo, con Doc al volante e Marty McFly - Michael J. Fox sul sedile del passeggero, nella celebre trilogia di Ritorno al Futuro.
Curiosità. Esistono tre modelli di DeLorean placcati in oro, uno solo dei quali con cambio manuale; una DeLorean dorata è in mostra al National Auto Museum di Reno, in Nevada.

Photo Credits a nonstop80s.blogspot


Batmobile. L’auto di Batman non poteva certo mancare nella nostra classifica. Nel corso degli anni, tra film, telefilm e serie animate, la Batmobile rimarrà sempre un’icona del genere.

Batmobile: la Tumbler di Batman Begins

Hazzard, 1969 Dodge Charger. Gli inseguimenti in auto con la Dodge charger che sfreccia e salta per le strade poverose delle campagne della Hazzard Country, i cugini Bo e Luke alla guida: queste sono le immagini che ci vengono in mente quando pensiamo ad Hazzard, il telefilm dei tardi anni ’7 (estremamente popolare tuttora!).

Photo Credits seriouswheels
Ghostbusters, Ectomobile.  L’auto leggendaria degli acchiappa fantasmi, nome in codice Ecto-1, è un modello di Cadillac Ambulance che nel primo film viene acquistata dai quattro e trasformata nella “Ectomobile”. Memorabile la scena in cui l’auto entra in azione per la prima volta: il portone dell’edificio si spalanca e la Ectomobile esce a tutta velocità e a sirene spiegate.

Photo Credits a cineawesome
Kitt. L’auto-McGyver che sa fare praticamente di tutto. Bei tempi quelli in cui David Hasselhoff interpretava Michael Knight, alla guida dell’auto più high-tech del mondo. Un’auto che non ha certo bisogno di presentazioni. Kitt era una Pontiac Firebird del 1982; indistruttibile, parlava grazie ad un sintetizzatore vocale e (chiaramente) si guidava da sola.

Photo Credits speechtechblog

Bluesmobile, 1959 Cadillac Ambulance. Il duo più stiloso del cinema, i Blues Brothers, è inseparabile dalla loro Bluesmobile, una Cadillac del ’59. A bordo della Bluesmobile, Dan Aykroyd e John Belushi hanno fatto irruzione in un supermercato “che vendeva di tutto”, hanno scaraventato i “nazisti dell’Illinois” in un fiume e scorrazzato in lungo e in largo a ritmo di blues e soul.



Mini Cooper, the Italian Job (e Mr Bean!). in qualsiasi forma e colore, la Mini Cooper è stile allo stato puro! A noi piacciono più le mini dell’originale The Italian Job del ’63, ma lasciamo gli occhi anche su quelle del remake del 2004: imperdibile la scena in cui le mini scendono dalle scale della metro a tutta velocità, con le loro strisce bianche sul cofano.



C’è però un modello di mini che le batte tutte: la mini di Mr Bean! Eccolo mentre guida dal tetto, seduto comodamente in poltrona: che classe!

Mini Cooper di Mr Bean. Photo credits chrisescars
Starsky e Hutch. La Ford Gran Torino è un’auto celebrata in molti film e serie televisive. Resa famosa dalla serie televisiva degli anni ’70, il film del 2004 con protagonisti l’irresistibile duo formato da Owen Wilson e Ben Stiller l’ha riportata sui nostri schermi.

Photo Credits listsoplenty
Christine, la macchina infernale. Questa Plymouth Fury del 1958, protagonista dell’omonimo thriller di Stephen King, è la macchina più diabolica al mondo.

Phot credits a dreamagic

9/21/2011

In Mali per la Biennale di Fotografia Africana di Bamako

Quando si parla di Biennale dell’arte contemporanea, la prima che viene subito in mente è la Biennale di Venezia, ma nessuno potrebbe mai pensare che in Africa a Bamako, capitale del Mali, possa esservene una di fotografia africana di altrettanto livello culturale. Giunti oramai alla loro nona edizione, i Rencontres de la Photographie Africaine, richiamano migliaia di persone da tutto il mondo, tra addetti ai lavori, fotografi e giornalisti, curatori e critici, collezionisti, appassionati, avventori o semplici viaggiatori che approfittano dell’evento per trovare un pretesto, direi un ottimo pretesto, per viaggiare in Mali in questo periodo.


Che la Biennale fotografica abbia trovato in Bamako la sua sede ideale, non é certo un caso, se si considera che il più grande fotografo africano di tutti i tempi ha visto i natali qui.
Ed è proprio grazie alla sinergia creatasi tra Malick Sidibé e la Biennale, se la fama di entrambe, fotografo ed evento, ha potuto galoppare a livello internazionale nel corso degli ultimi venti anni, facendo conquistare all’uno un brillante posto a fianco a mostri sacri della fotografia come Newton o la Liebovitz e all’altro una platea e una vetrina di tutto rispetto tra gli eventi dell’arte contemporanea internazionale.

Di Malick Sidibé restano celebri e ripetutamente esposti a New York, Roma, Londra, Tokyo e alla Fondazione Cartier di Parigi, i suoi reportage in bianco e nero, una straordinaria testimonianza sulla ‘dolcevita’ bamakese e sui cambiamenti della società maliana dell’immediato post-colonialismo.

 Visitare il Mali in questo periodo dell’anno (la Biennale 2011 inaugurerà il 1 novembre e le principali esposizioni, vernissage, atelier, proiezioni, dibattiti e workshop più interessanti si concentreranno tutti nella prima settimana di apertura), significa avere la possibilità di trasformarsi da semplici turisti o viaggiatori, in attori principali di una comprensione e promozione culturale, che è tra le basi e l’essenza del turismo durabile, solidale e responsabile.

 Kanaga Adventure Tours non poteva certo mancare all’appuntamento, con un viaggio interamente dedicato alla fotografia. Un workshop itinerante (link al programma in PDF), sotto la direzione artistica del fotografo Luigi Corda, che tocca le mete più interessanti del Mali, non prima di aver partecipato alle serate inaugurali della Biennale e aver preso ispirazione dai più grandi fotografi africani contemporanei.



 Tutto il meglio del Mali da vivere e fotografare: la vivace vita di Bamako, le tradizioni e i bei paesaggi del Pays Manding, il languido lungofiume nella cittadina coloniale di Ségou, Mopti soprannominata la ‘Venezia del Mali’, dove il fiume Niger incontra il fiume Bani, l’antica città di Djenné con le sue straordinarie architetture di fango e la magica terra animista del Pays Dogon, dove il tempo è rimasto immutato. Un viaggio insolito alla scoperta di questo incredibile paese, fatto di scenari desertici alternati alle verdi colline di mango e alle fertili sponde del fiume Niger, costellato di falesie frastagliate e antichi villaggi; un paese dove una moltitudine di etnie convive pacificamente, ciascuna con le proprie origini ancestrali, fatte di riti e saperi antichi, tradizioni immutate fino ai giorni nostri; ma anche un paese in continuo fermento, dove la vivace e movimentata contemporaneità è ricca di eventi culturali e arte, tutti da scoprire.

Caterina Manca di Villahermosa


Djenné, Mali
Tramonto sul fiume Niger, Mali

Gli inseguimenti in auto nel cinema: la nostra top 7

Per un mercoledì carico di adrenalina, ecco una top 7 degli inseguimenti in auto più emozionanti del cinema – una top 7 che vuole essere più una “raccolta” dei più spettacolari, in ordine di produzione…per non offendere i nostri viaggiatori cinefilli =)

Abbiamo preferito scegliere tra i film più recenti…con qualche eccezione che era d’obbligo includere, come la numero uno:

The Italian Job (1963)

Iniziamo con un classico, The Italian Job, con uno degli inseguimenti più cool della storia del cinema – non solo per via delle Mini Cooper! Osservare Michael Cane che ci fa mangiare la polvere, alla testa della sua colorata squadra di Mini per le strade di Torino, è sempre indimenticabile.
Aneddoto: molte delle auto “parcheggiate” appartengono a conducenti "veri", bloccati nel traffico (e nemmeno troppo felici della cosa); molte delle strade principali furono bloccate per girare il film!

La Mini Cooper rossa sfreccia per Torino nell'originale The Italian Job del 1963.

I Blues Brothers (1980)

Il brillante duo-icona rappresentato da John Belushi e Dan Aykroyd sfugge all’ira dei poliziotti di Chicago lanciandosi in un centro commerciale a tutta velocità, tra gli strilli dei presenti e oggetti che volano da tutte le parti. In un’altra memorabile scena, il duo più stiloso e impaziente del cinema decide tagliare un posto di blocco passando in mezzo ad una manifestazione nazista e scaraventando i manifestanti nel fiume (“Io li odio i nazisti dell’Illinois!”).

Il duo più cool del cinema sfugge ai poliziotti nella Bluesmobile

Altrettanto memorabile è la scena parodia in cui i due nazisti cadono in auto dal burrone “à la Thelma e Louise”.

Mad Max 2 (1981)

Ambientato in un futuro post apocalittico in cui il carburante scarseggia, il sequel di Mad Max culmina con un Mel Gibson pieno di lividi e ammaccature, mentre viene inseguito su un camion cisterna pieno di benzina. L’inseguimento fu considerato così pericoloso che allo stuntman fu proibito di mangiare fino a 12 ore prima di girare la scena, in caso dovesse essere sottoposto ad un eventuale intervento chirurgico di emergenza.

Mad Max 2, 1982

Ronin (1998)

Il questo thriller gli inseguimenti in auto non mancano, ma il primo premio se lo aggiudica la scena in cui Robert De Niro e Jean Reno si lanciano per le strade di Parigi, alle calcagna di Deirdre (Natascha McElhone): non sarete sorpresi di sapere che uno degli stuntman alla guida era Jean-Pierre Jarier, ex pilota di Formula 1
Reno e De Niro in Ronin: uno guida, l'altro spara

The Bourne Identity (2002)

Il primo film della serie finisce su questa lista per la scena in cui Matt Damon precipita la sua Mini Cooper giù per una ripida scalinata per sfuggire ai suoi inseguitori. Un classico!

Scena simbolo di The Bourne Identity: la Mini scende  dalla scalinata

Death Proof (2007)

Non poteva mancare uno degli ultimi film del maestro del pulp Quentin Tarantino. Tre ragazze si lanciano in auto e una di loro si gode il brivido della velocità in bilico sul cofano, aggrappata solo a due cinture dei pantaloni.  Il gioco si fa veramente pericoloso quando il sociopatico “Stuntman Mike” (Kurt Russell) cerca di speronarle. Tuttavia, presto le vittime si trasformano in persecutori  dando inizio ad una serie di inseguimenti che vi terranno con il fiato sospeso.
L'adrenalina scorre in Death Proof, 2007

Batman – Il cavaliere oscuro (2008)

Questa scena adrenalinica vede l’eroe della Marvel alle prese con bazooka, blindati e persino elicotteri all’inseguimento del folle Heath Ledgers, a detta di molti il Joker meglio interpretato della serie. E la Batmobile non è certo un’auto qualunque!

Effetti speciali a go go in Batman, The Dark Knight, 2008

Altri inseguimenti storici da non dimenticare sono sicuramente: Vanishing Point (1971), Vivere e morire a Las Vegas (1985), Bullit (1968), Il braccio violento della legge (1971), Fuori in 60 secondi (2000), Solo per i tuoi occhi (1981, un film di James Bond non sarebbe un film di James Bond senza un inseguimento in auto) e molti altri ancora.

Ne ricordate qualcuno in particolare da aggiungere alla lista?

9/19/2011

Napoli in un giorno


Visitare Napoli in un giorno non è certo cosa facile...Se il tempo però scarseggia, ecco compilata per voi quest’utile mini guida: Napoli in un giorno!

Il centro storico di Napoli è uno dei più grandi d’Europa ed è praticamente un museo a cielo aperto. Ecco perché è facile “perdersi” tra le sue viuzze!

Prendete la Spaccanapoli come riferimento. Chiaramente visibile anche dall’alto, la Spaccanapoli è una delle vie principali della città: parallela alla costa, parte dalla zona collinare ad ovest fino a raggiungere quasi Piazza Garibaldi. Attraversa alcune tra le vie storiche di Napoli, come San Biagio dei Librai, via Benedetto Croce e via Forcella: sulla via si affacciano alcune tra le chiese più importanti della città, tra cui San Domenico Maggiore, Santa Chiara e la Chiesa del Gesù Nuovo, ma anche palazzi (Palazzo Venezia e Palazzo Petrucci su tutti) e alcune piazze storiche (piazza San Gesù e Piazza San Domenico).
Come se non bastasse, la strada è costellata di botteghe di artigiani (come il pittoresco Ospedale delle Bambole) e, sotto Natale, non perdetevi il mercato dei presepi nella zona di San Gregorio Armeno, dove la Spaccanapoli si interseca con Via dei Tribunali.

Qualche bella foto della Spaccanapoli qui.

In questa bella fotografia della Spaccanapoli, con la tecnica tilt-shift Napoli sembra quasi una miniatura.

Ed è proprio in via dei Tribunali che si trovano il Duomo (Duomo di San Gennaro, con le sue Catacombe) e Castel Capuano, altre tappe imperdibili.

A sud della Spaccanapoli troviamo alcune tra le attrazioni che hanno reso Napoli famosa in tutto il mondo, tra le quali la celeberrima Piazza del Plebiscito. Prima di arrivare vicino al lungomare però, vale la pena fermarsi a visitare il Monastero di Santa Chiara, con il suo bellissimo Chiostro ed incamminarsi per via Toledo, alla cui sinistra della mappa si trova il particolarissimo Quartiere Spagnolo.

Scorcio del Quartiere Spagnolo, Napoli. Foto di Τηλέμαχος (Telémaco) su Flickr.
Ci avviciniamo verso il lungomare; fate tappa in Piazza del Municipio, proseguite lungo via Toledo attraversando piazza Trento e Trieste, per arrivare finalmente in Piazza del Plebiscito. Qui le cose da vedere sono tante. Il Palazzo Reale, il Teatro San Carlo e Castel Nuovo (chiamato anche Maschio Angioino) sono tutti dei must, anche solo se ammirati dal di fuori.
Ultima tappa è Castel dell’Ovo. Splendida la vista che si gode sia dal Castello (il più antico di Napoli, per altro), sia dalla costa (via Partenope).

E la sera a cena in uno dei ristorantini del lungomare, su Via Partenope oppure via Caracciolo.

E se vi rimane ancora un po' di tempo? Ecco cosa vedere.

Napoli sotterranea. Vale la pena dedicare un paio d’ore al tour guidato che vi porterà alla scoperta delle gallerie di tufo che scorrono nel sottosuolo cittadino. Si accede da Piazza San Gaetano e il tour dura circa un’ora. Dall’ingresso si passa ad una scala dove più di cento gradini vi porteranno a 40 metri di profondità.

Ingresso della Napoli sotterrane. Foto su Flickr di Ele86

Acquario di Napoli. Si trova sul lungomare ed è un’ottima soluzione per le famiglie!

Belvedere. Godetevi la vista della città salendo sulle rampe della Chiesa di Sant’Antonio, dal Belvedere più famoso della città. Arrivateci attraversando via Caracciolo a piedi. Un’altra zona panoramica è Castel Sant’Elmo, al quale si arriva prendendo la funicolare da Montesanto. Aspettatevi un panorama indimenticabile sulla Spaccanapoli, il Vesuvio e il centro storico.

Vista su Capri da Castel Sant'Elmo. Foto su Flickr di Musafira al-Ahlam 
I giardini. Napoli è famosa per le sue ville monumentali e i giardini lussuosi che le accompagnano. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: abbiamo l’Orto Botanico (anche se un po’ lontano dal centro: la metro più vicina è Piazza Cavour), Villa Pignatelli (lungo la Riviera di Chiaia), la Villa Comunale e la Villa Floridiana. Per tanti altri suggerimenti date un’occhiata qui.

Ospedale delle Bambole, Napoli. Altre foto s questo belllissimo set tiflosourtis

Stencil nel Quartiere Spagnolo di Napoli. Foto su Flickr di m.costetti
Foto di Musafira al-Ahlam, su Flickr

9/16/2011

Viaggio etnografico alla scoperta del Mali



Un viaggio etnografico alla scoperta delle origini del Mali

Il Mali è conosciuto ai più per essere annoverato tra la triste classifica dei paesi più poveri al mondo, ma non tutti sanno che è anche uno dei paesi più ricchi di popoli, lingue e tradizioni, un crocevia di culture ed etnie diverse che convivono pacificamente, nonchè il punto di congiunzione tra le due ‘Afriche’, quella del nord e quella subsahariana.

Tutto questo fa del Mali uno dei nuovi simboli universali di rispetto e di dialogo tre le diversità culturali e lo rende uno dei paesi più interessanti dell’Africa dell’Ovest.

Baobab in Mali, Africa dell'Ovest.
Per comprendere a fondo il Mali bisognerebbe risalire alle sue origini, e la culla della civiltà maliana si trova tra le verdi colline del Pays Manding.
Oggi questa regione è sconosciuta alla maggior parte dei viaggiatori che visitano il paese e raramente viene inclusa tra gli itinerari di viaggio creati dall’industria turistica internazionale, che preferisce mète più famose, come la terra animista dei Dogon, la straordinaria moschea in banco (fango e paglia) di Djenné o la misteriosa città di Timbuktu, la porta del deserto.
Ma il cuore dell’odierno Mali ha cominciato a battere tra le magiche conformazioni rocciose e le fitte foreste di manghi del Pays Manding:



E’ qui che l’Impero del Mali prese origine nel XIII secolo ad opera del valoroso generale Soundjata Keita; è qui che i griots, i depositari della tradizione orale, cominciarono a cantare le gesta di questo popolo e pronunciarono la prima carta dei diritti dell’uomo alla fine del 1222; è in questo straordinario ambiente naturale che la magia animista degli stregoni, dei feticheurs, dei guaritori si è espressa in tutta la sua più profonda carica mistica, che le ha permesso di tramandare intatta fino ai giorni nostri la sua originaria potenza spirituale.

Partendo da Bamako, in un’ora di macchina si arriva nella cittadina di Siby, principale centro abitato ai piedi della falesia del Mandé.
Qui una piccola comunità rurale, vive di tradizioni antiche, riti ancestrali e credenze mistiche. Tra gli abitanti, un’associazione di guaritori tradizionali si tramanda di generazione in generazione i saperi della medicina naturale, in cui la magia ha un ruolo fondamentale.
In Mali, Africa dell'Ovest, tra magia e scienza
Sono i tradi-terapeuti di Siby che da centinaia di anni trattano e curano le malattie autoctone, con preparati naturali, ottenuti dalle piante officinali della savana e riti magici, divinazioni, attraverso i quali il ruolo del guaritore mantiene la sua antica interazione psicologica, spirituale ed energetica con il malato, interazione fondamentale nel processo di guarigione e che la medicina moderna sembra aver dimenticato.

Un viaggio etnografico con Kanaga Adventure Tours (Ecco il link al programma di viaggio Kanaga etnomedicina, in PDF) alla scoperta di queste radici culturali, della medicina tradizionale e dei saperi ancestrali di questa terra straordinaria, costituisce un’esperienza unica e irripetibile; esperienza arricchita ulteriormente dagli straordinari paesaggi della brousse, la savana del Sahel, dai panorami mozzafiato sulle foreste di manghi e dagli strapiombi vertiginosi delle falesie, tra cui svettano archi naturali e guglie di roccia rosso fuoco; tra verdi colline, limpide cascate, fiumi e laghi incontaminati, dove immergersi, praticare il kayak e la scalata su roccia o trekking a piedi e in bicicletta.

Tutto questo e molto di più si trova al Pays Manding.

Caterina Manca di Villahermosa

Arco di Kamandjan, Mali, Africa dell'Ovest

9/15/2011

Gattofili, unitevi! L’isola dei gatti e il Nyan da Cafe

Gattofili di tutto il mondo, unitevi.

Se ci fosse una tipologia di turismo dedicato agli amanti dei gatti, i posti obbligatori da segnare sulla lista sarebbero già tre.

Il primo è un caffè a tema… Il secondo “l’isola della gattara pazza”. Il terzo, un tempio dedicato al culto dei nostri amici pelosi.  Vediamoli con ordine!

Il Nyan da Cafe si trova a Tokyo e per sedervi a bere un caffè dovrete prima passare attraverso le temibili fauci di un enorme e fumettoso gatto rosa. All’interno i clienti avranno la possibilità di accarezzare ben 40 gatti, mentre sorseggiano una bevanda o sgranocchiano una fetta di torta. Leggete l’articolo di ilturista.info oppure il resoconto del The Australian (in inglese).

Nyan da Cafe, Tokyo.

Dopo esservi rinfrescati con un bel tè al Nyan da Cafe, circondati dai vostri amici preferiti, è tempo di sgranchirsi le gambe e visitare l’isola dei gatti, a soli 40 minuti di traghetto dal porto di Ishinomaki – che a sua volta si trova a circa quattro ore di treno da Tokyo. Dettagli…

L’isola di Tashirojima, in Giappone, è detta  anche “Cat Island” (Isola dei gatti) ed è abitata all’incirca da un centinaio di persone…e una fiorente colonia di gatti randagi. “Randagi” per modo di dire: i locali credono che dar da mangiare ai gatti porti fortuna e ricchezza.
Il risultato è che i gatti superano di gran lunga il numero di abitanti, su un'isola che è diventata una specie di Mecca per i gattofili giapponesi. Il rispetto verso queste creature è tale che è praticamente proibito portare cani sull’isola; una sorta di regola non scritta, insomma.

Alcuni tra gli "abitanti" di Tashirojima, Giappone.

Tashirojima ospita vari santuari dedicati ai gatti e altrettanti monumenti ed edifici dalla forma felina. L’economia dell’isola dipende dalla pesca e (in larga parte) dal turismo dei tanti “gattofili” attirati sull’isola per osservare più da vicino i gatti semi-addomesticati.
L’isola non possiede banche, scuole, benzinai, ristoranti e il segnale è debole se provate a telefonare. Ci si arriva in 40 minuti di traghetto sulla Ajishima Line (che si prende dall’omonimo terminal dei traghetti), da Ishinomaki, città duramente colpita dallo Tsunami di quest’anno. A tal proposito, i gatti stanno bene, ma hanno bisogno del vostro aiuto.

Come aiutare i gatti di Tashirojima. Su lovemeow troverete tutti i suggerimenti su come donare alle associazioni benefiche che stanno cercando di aiutare i mici e i loro padroni, tra i quali la Japan Earthquake Animal Rescue and Support.

Edificio di Tashirojima, Giappone.

In Giappone, l’amore per il gatto – neko in giapponese – non ha confini. Un tempio in teramente dedicato ai gatti si trova a Senganen, nei pressi della più grande Kagoshima City; nell’estremo sud di Kyushu, a circa quattro ore di macchina da Nagasaki…ma per onorare la memoria del vostro felino, questo ed altro.

I proprietari dedicano al proprio gatto messaggi scritti su tasselli di legno e poi li appendono, in segno di affetto. In memoria del felino defunto, ma anche per onorare chi è ancora vivo e vegeto ed assicurargli un posticino comodo nell’aldilà.

Siamo comunque sicuri che tutti i mici vadano in paradiso.

Messaggi sui tasselli di legno di Senganen, Giappone.

Foto su AmusingPlanetTofugu e Digital Nomad.

Ecco altre foto:

Ingresso del Nyan Cafe, Tokyo.

Edificio a forma di gatto a Tashirojima, Giappone.

9/14/2011

La battaglia delle arance e i food fight più famosi al mondo

La mamma vi ha insegnato che il cibo non si butta via, ma festival come la Tomatina di Buñol sono l’occasione perfetta per sfogare i propri desideri di ribellione infantile e il nostro bisogno di “carnevale” – un ritorno all’infanzia e la voglia di infrangere le regole, almeno una volta all’anno!

Ma cos’è un food fight? Durante un food fight ("battaglia del cibo" in italiano), centinaia o migliaia di persone si radunano per le strade e le piazze lanciandosi addosso cibo a mo' di proiettile.

Non perdiamo tempo e passiamo a raccontarvi quelli più famosi al mondo.

La Tomatina di Buñol. Ecco il “papà” di tutti i food fight! Ogni anno questa cittadina in provincia di Valencia si tinge di rosso e brulica di turisti, attirati sia dalla battaglia che dal bagno finale nel “mar rosso” che si apre nelle stradine del borgo, completamente ricoperte da salsa di pomodoro.
Tomatina, vicino a Valencia, Spagna. Foto su Flickr di Grupo teatral ¿Adóndevamos?®
La Tomatina è un festival relativamente giovane; risale agli anni ’40, fu abolita durante il regime di Franco (in quanto festività non a sfondo religioso) e poi ripresa dopo la sua morte. Nel momento il cui la festa ha inizio, il numero dei partecipanti alla “battaglia dei pomodori” arriva quasi ad essere pari agli abitanti della cittadina stessa, fattore che indica l’estrema popolarità di questo evento. Senza contare che la Tomatina di Buñol non è certo l’unica al mondo: altrettanto spettacolari sono la Tomatina di Sutamarchan, Colombia e la Tomatina di Reno, nel Nevada, USA. A Reno, il dress code è libero; mentre a Buñol gli uomini sono a torso nudo e le donne vestite di bianco, nella cittadina statunitense i partecipanti sfoggiano facce dipinte, mute da sub e costumi di carnevale. Il divertimento è assicurato!

La Battaglia delle arance di Ivrea. Quello di Ivrea è uno dei più celebri food fight in tutto il mondo. Le squadre di aranceri sui carri sfidano “il popolo” a piedi nel momento più entusiasmante del Carnevale di Ivrea. Il festival, che continua ininterrotto dal medioevo, è il più antico e il più celebre food fight italiano nel mondo; simboleggia la vittoria popolare contro l’oppressione del tiranno locale e rimanda ad una leggenda che vede l’eroica fanciulla Violetta, la “Mugnaia”, tagliare la testa del malvagio barone dopo averlo fatto ubriacare, dando inizio alla sommossa. Chiaramente la Battaglia delle arance non è l’unica cerimonia del Carnevale di Ivrea, ma è accompagnata da sfilate di carri, bande musicali, concerti e spettacoli pirotecnici.
>
Battaglia delle arance al Carnevale di Ivrea, Piemonte. Foto di Vincent Besanceney su Flick

La Merengada, Villanueva y Geltrú. Durante il Carnevale di questa cittadina della Catalogna (in catalano Vilanova i La Geltrú), il giovedì grasso è uso e costume andare da una pasticceria all’altra e lanciarsi addosso meringhe (La Merengada) e caramelle (Batalla de Caramelos). Sicuramente la celebrazione più adatta alle famiglie: nata in origine come la versione spagnola del “dolcetto o scherzetto” americano, il divertimento ha contagiato anche i genitori…

Merengada a Vilanova i La Geltrú, in Spagna. Foto su Flickr di spree95

Vilanova i La Geltrú si trova a pochi km a sud di Barcellona, sulla costa (era un antico borgo di pescatori). Perché non approfittare dell’evento per visitare anche la splendida Tarragona?

La Battaglia del vino di Haro, Spagna. Benvenuti in Spagna! Avrete portato un cambio di vestiti, si spera. Ogni anno, migliaia di turisti invadono le strade di Haro, pueblito situato a circa 100 km da Bilbao, armati di pistole d’acqua e secchi; tuttavia, le pistole e i secchi sono pieni di vino. I partecipanti sono tutti vestiti di bianco come a San Fermìn.E via alla festa!

Batalla del Vino a Haro, Spagna. Foto su Flickr di idolcwb

El Infarinats di Ibi, Spagna. Questo paesino in provincia di Alicante mette in scena ogni anno un finto colpo di stato, in cui uomini vestiti da militari si contendono il potere combattendo una sanguinosa guerra con uova e farina. La “farinata”, festival unico al mondo, ha luogo il 28 dicembre. Le immagini parlano da sole!

Enfarinats di Abi., Spagna. Foto su Flickr di Luis Seguí.
La Gran Batalla de Raïm, Binissalem, Maiorca. A quanto pare, la Spagna fa da padrona per quanto riguarda i food fight! La festa della vendemmia di Binissalem, lunga dieci giorni – in spagnolo si chiama Fiesta des Vermar – culmina con un lancio d’uva all’ultimo chicco. Si tratta della Batalla de Raïm.
Binissalem si trova a Palma di Maiorca, facilmente raggiungibile dalla stessa Palma tramite la Ma – 13.

Godetevi l'intero set sulle feste di Maiorca su Flickr.

Gran Batalla de Raïm, Maiorca. Foto di pottipotti, su Flickr.
Custard Pie Championship, UK. A Coxheath, fin dagli anni ’60, ha luogo il World Custard Pie Throwing Championship, letteralmente il “Festival mondiale del lancio della crema pasticcera”. In pratica, la classica “torta in faccia” immortalata in migliaia di film: la custard pie, per la precisione, specialità inglese.

Custard Pie Championship in Inghilterra. Foto su Flickr di The Original Trouticus

Leggete dei food fights in inglese, guardate tante belle foto e...buon
appetito!

Batalla de Raim, Spagna!

Si preparano le "munizioni" a Ibi, per El Infarinats. Set completo a JordiVS