Per molti la Spagna è sinonimo di spiagge da sogno, invase dai turisti in ogni momento dell'anno.
Eppure la Spagna vanta un lato più profondo, nel vero senso della parola.
Siamo a Ronda, 100 km da Malaga:
Un’intera città di trentamila abitanti costruita sull’orlo di un precipizio da vertigini: questa è Ronda, cittadina andalusa dalle origini antiche (esisteva fin dal Neolitico). Il fiume Guadalevìn taglia la città in due parti e ha scavato un vero e proprio canyon profondo più di 100 metri (“El Tajo”).
Tre ponti attraversano il precipizio: il Puente Romano, il Puente Viejo e il Puente Nuevo; quest’ultimo è il più alto – 120 metri sopra il letto del canyon. Si dice che, nel corso della storia, criminali o dissidenti politici siano stati condannati a saltare dal ponte come punizione. Per chi suona la campana, di Ernest Hemingway, trae ispirazione da un avvenimento storico realmente accaduto: l’assassinio di gruppo di simpatizzanti nazionalisti, che furono lanciati da un ponte sospeso nel vuoto in un paesino andaluso (dove, se non a Ronda?).
La città stessa si è sviluppata sull’orlo del burrone:
I ponti (soprattutto il Puente Nuevo) sono sicuramente i paesaggi che rimangono più impressi nella memoria dei visitatori, nonostante la cittadella possegga numerose attrattive – i bagni arabi, la chiesa di Santa Maria Maggiore, le viuzze strette che scendono e salgono, la Plaza de Toros.
Hemingway (come già citato) e Orson Welles trascorsero numerose estati nel quartiere vecchio chiamato La Ciudad. Fiesta è ambientato proprio a Ronda durante la corrida, ma tanti altri romanzi e racconti furono concepiti e scritti tra le mura di questa città.
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Spostiamoci a Castellfollit de la Roca, in Catalogna.
Siamo quasi al confine con la Francia. Gli abitanti di Castellfollit certo non soffrono di vertigini…
Queste “scogliere” di lava sono frutto combinato di un’eruzione vulcanica avvenuta millenni fa e dell’azione erosiva di due fiumi (Fluvià e Toronell): la roccia basaltica è composta da due colate di lava sovrapposte, avvenute in due momenti diversi della storia.
La vista è veramente spettacolare:
Il paese stesso è dotato di un fascino unico: minuscolo (uno dei più piccoli della regione), attraversato da viuzze dal sapore medioevale; la maggior parte delle abitazioni è costruita in roccia vulcanica.
Castellfollit de la Roca dista circa 38 km da Figueres (dove il bel Museo Dalì ha sede), 46 km da Girona e circa 145 km da Barcellona. Fai un preventivo gratuito per il tuo noleggio auto all’aeroporto di Barcellona e all'aeroporto di Girona.
Ora spostiamoci dalle zone più note verso un percorso da brivido:
El Caminito del Rey, sempre in provincia di Malaga. Il fiume Guadalhorce ha creato questa spettacolare gola, chiamata appunto la Garganta del Chorro. Il sentiero si allunga per 7 km, da Salto del Chorro a Salto del Gaitanejo. Il percorso è per i più coraggiosi; non è soggetto a manutenzione, è severamente deteriorato e alcuni parti sono crollate. Ecco perché il Caminito del Rey è ufficialmente chiuso, in seguito a due incidenti fatali nel 1999 e nel 2000: non si tratta certo di una semplice passeggiata in montagna quindi...
Il sentiero prende il nome da re Alfonso XIII, che lo ha attraversato nel 1921. Il governo spagnolo parla di ristrutturare e riaprire il sentiero; per ora la soluzione ideale è ammirarlo dal treno che attraversa la vallata; certo non le stesse emozioni, ma almeno nessun rischio…
Perché insediarsi in cima ad precipizio quando si può semplicemente plasmare la roccia e ricavarne le proprie case?
È quello che hanno fatto a Setenil de las Bodegas, un paesino andaluso di poco più di duemila anime, la cui routine quotidiana si svolge all’ombra di una gigantesca rupe.
Simile a Castellfollit de la Roca è Cuenca, paesino dell’omonima provincia. L’attrazione principale di Cuenca sono le celeberrime Casas Colgadas, edifici i cui balconi in legno sono sospesi sul precipizio: voi abitereste qui?
Anche i paesini di Arcos de la Frontera (vicino a Cadice) e Sorbas sono sospesi su un promontorio.
Ecco che quindi la Spagna non è solo mare e sabbia, ma si rivela una terra che presenta una straordinaria diversità dal punto di vista geografico (e culturale).
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