Che la Biennale fotografica abbia trovato in Bamako la sua sede ideale, non é certo un caso, se si considera che il più grande fotografo africano di tutti i tempi ha visto i natali qui.
Ed è proprio grazie alla sinergia creatasi tra Malick Sidibé e la Biennale, se la fama di entrambe, fotografo ed evento, ha potuto galoppare a livello internazionale nel corso degli ultimi venti anni, facendo conquistare all’uno un brillante posto a fianco a mostri sacri della fotografia come Newton o la Liebovitz e all’altro una platea e una vetrina di tutto rispetto tra gli eventi dell’arte contemporanea internazionale.
Di Malick Sidibé restano celebri e ripetutamente esposti a New York, Roma, Londra, Tokyo e alla Fondazione Cartier di Parigi, i suoi reportage in bianco e nero, una straordinaria testimonianza sulla ‘dolcevita’ bamakese e sui cambiamenti della società maliana dell’immediato post-colonialismo.
Visitare il Mali in questo periodo dell’anno (la Biennale 2011 inaugurerà il 1 novembre e le principali esposizioni, vernissage, atelier, proiezioni, dibattiti e workshop più interessanti si concentreranno tutti nella prima settimana di apertura), significa avere la possibilità di trasformarsi da semplici turisti o viaggiatori, in attori principali di una comprensione e promozione culturale, che è tra le basi e l’essenza del turismo durabile, solidale e responsabile.
Kanaga Adventure Tours non poteva certo mancare all’appuntamento, con un viaggio interamente dedicato alla fotografia. Un workshop itinerante (link al programma in PDF), sotto la direzione artistica del fotografo Luigi Corda, che tocca le mete più interessanti del Mali, non prima di aver partecipato alle serate inaugurali della Biennale e aver preso ispirazione dai più grandi fotografi africani contemporanei.
Tutto il meglio del Mali da vivere e fotografare: la vivace vita di Bamako, le tradizioni e i bei paesaggi del Pays Manding, il languido lungofiume nella cittadina coloniale di Ségou, Mopti soprannominata la ‘Venezia del Mali’, dove il fiume Niger incontra il fiume Bani, l’antica città di Djenné con le sue straordinarie architetture di fango e la magica terra animista del Pays Dogon, dove il tempo è rimasto immutato. Un viaggio insolito alla scoperta di questo incredibile paese, fatto di scenari desertici alternati alle verdi colline di mango e alle fertili sponde del fiume Niger, costellato di falesie frastagliate e antichi villaggi; un paese dove una moltitudine di etnie convive pacificamente, ciascuna con le proprie origini ancestrali, fatte di riti e saperi antichi, tradizioni immutate fino ai giorni nostri; ma anche un paese in continuo fermento, dove la vivace e movimentata contemporaneità è ricca di eventi culturali e arte, tutti da scoprire.
Caterina Manca di Villahermosa
Djenné, Mali |
Tramonto sul fiume Niger, Mali |
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