7/04/2011

La Demeure du Chaos turba la tranquillità della Francia rurale

Saint-Romain-au-Mont-d'Or è un placido villaggio rurale di mille anime alle porte di Lyon. Si trova ai piedi del massiccio del Mont d’Or e si affaccia ad ovest su campi e boschetti, ad est sul fiume Saône.

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Le case, alcune in pietra rustica, si affacciano una ad una sulla strada principale di un normale paesino di provincia. Nel momento in cui Rue de la République incontra Rue de la Bessée, proprio di fronte al campetto da calcio, la monotonia si spezza: è qui, infatti, che l’artista Thierry Ehrmann, CEO di Artprice.com, ha deciso di “decostruire” la sua proprietà e crearne un’opera controversa, che è anche un museo a cielo aperto. Ecco che, nei primi anni 2000,  è nata la Demeure du Chaos  (la “Casa del caos” in italiano).

Foto della Demeure du Chaos, Lyon, tratta da Google Maps

L’opera apocalittica scuote la calma piatta di questo paesino rurale.

Ingresso della Demeure du Chaos, Lyon

Arrivando da Lione, pochi metri prima del celebre ristorante di Paul Bocuse, si legge il cartello qui sotto

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Le scritte dicono :

"Un hangar dell'arte,
una raffineria di petrolio,
uno scempio d'avanguardia!

1977: a proposito del Centre Pompidou


Una distruzione del patrimonio,
un ammasso di ferraglia,
una cattedrale del crimine!
2008: a proposito della Demeure du Chaos"


Thierry Ehrmann e il suo entourage di artisti hanno plasmato questa antica villa risalente al XVII secolo, modificandone radicalmente l’aspetto tramite l’aggiunta di elementi architettonici, pareti carbonizzate o dipinte di nero e così via, in un trend post apocalittico che non è certo per tutti i gusti.



Anche gli interni sono stati trasformati. Nell'ufficio di Ehrmann, dipinti rinascimentali e mobili sono stati sostituiti da pezzi di lamiere, muri a secco e cavi che pendono dal soffitto, in un’atmosfera da “day after”.

L’ispirazione per quest’opera lugubre sono infatti avvenimenti tragici o catastrofici, come l’11 settembre, oppure le recenti rivolte nelle banlieues parigine. Una sorta di “terra di nessuno” che copre un’area pari all’incirca a  12 000 m² ed ospita più di 2 500 opere ed installazioni all’aperto. Centinaia di persone, ogni fine settimana, si muovono tra gli intrecci di lamiere, ferraglie arrugginite, crateri di meteoriti, scheletri di automobili carbonizzate e veivoli di guerra, bunker e container (la Demeure du Chaos ha aperto i battenti al pubblico il 19 settembre 2010).

L’acqua della piscina è tinta di un rosso sangue e ritratti di Osama Bin Laden e altri terroristi guardano fisso dall’alto visitatori e passanti; l’atmosfera possiede un fascino lugubre.

Una spettacolare scultura del Ground Zero, alta dieci metri: tutt’attorno, la desolazione e il relitto di un aereo. L’ultima cosa che ci si aspetta di trovare in una letargica cittadina della Francia rurale; eppure la scultura è qui, affiancata da un cartello che recita: “la fine del mondo si avvicina”.







Foto della Demeure du Chaos, Lyon, tratta da Google Maps

I residenti del villaggio hanno fatto causa Ehrmann per aver violato il piano regolatore, nonché turbato la quiete del paese. La battaglia legale continua tuttora, con Ehrmann che certo non mostra segni di gettare la spugna. L’eccentrico imprenditore ha dichiarato: “lo scopo principale di un’opera d’arte è quello di sollevare degli interrogativi; un’opera d’arte che non fa pensare non è un’opera d’arte”.

Altre foto della Demeure du Chaos, tratte da questo archivio.


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