Un viaggio a Pechino non è cosa da tutti: men che meno lo è il camminare sotto la sua superficie e trovarvi un mondo quasi parallelo; oppure addentrarsi in un parco gigantesco e scoprirvi un antico labirinto.
La città parallela. Non stiamo parlando della metropolitana, ma di una parte di Pechino pressoché ignorata dai locali ed ambitissima dai turisti: una serie di tunnel e stanze costruite sotto la superficie di Pechino come rifugio antiatomico, ai tempi di Mao. Si tratta di un relitto del conflitto sino-sovietico della fine degli anni ’70, che qualcuno ha soprannominato “la Grande Muraglia Sotterranea”: dopo tutto, lo scopo ultimo è lo stesso della monumentale opera in superficie, ovvero la difesa dalla minaccia nemica.
Questa fitta rete di tunnel si chiama Beijing Underground City 北京地下城 . Per costruirli ci sono voluti dieci anni: dal 1969 al 1979 e ai lavori hanno preso parte un po’ tutti: uomini, donne e bambini. Si estende per più di 30 chilometri a 18 metri sotto terra e solo una piccola parte di essi è venne aperta alla visita dei turisti.
Foto @visitbeijingchina.com |
E cosa c’è nei tunnel? Tutto il necessario per condurre una vita normale: ristoranti, appartamenti, ospedali, scuole, sale di lettura, magazzini e persino aree adibite a “orti” sotterranei, in cui si coltivavano vegetali che necessitano di poca luce per crescere. C’è pure una pista di pattinaggio…
A Wangfujing 王府井, la strada dello shopping pechinese, i tunnel sono utilizzati dai negozi oppure dagli hotel. Xidan, un’altra zona molto popolare di Pechino, pullula di ristoranti sotterranei, la maggioranza dei quali serve cibo “alla moda” occidentale.
I sofisticati condotti di ventilazione sono stati progettati in modo da proteggere i cittadini da eventuali attacchi chimici: e la leggenda metropolitana dice che ogni pechinese ha una botola d’ingresso nel proprio giardino.
L’ingresso alla parte visitabile dei tunnel si trova in Qianmen 前门, a sud di piazza Tiananmen: sembra un negozietto qualsiasi. I tunnel hanno purtroppo chiuso qualche anno fa... Tuttavia, gli ingressi sono molti e sparsi per tutto il centro: con un po’ di tenacia, è tutt’altro che difficile trovare qualche guida “improvvisata” che vi ci farà entrare (al pari delle Catacombe parigine); chiaramente dietro lauto compenso...
Foto @chinaculturecenter.org |
Foto @chinaculturecenter.org |
Un bell'articolo sulla città sotterranea sul The Beijinger (in inglese però).
Il labirinto. Un viaggio a Pechino non sarebbe completo senza aver visto con i propri occhi le meraviglie del Palazzo d’Estate. La maggior parte dei turisti diverte verso il nuovo Palazzo d’Estate, trascurando il vecchio: ebbene, trovate il tempo di visitarlo e non ve ne pentirete.
Il vecchio Palazzo d’Estate, in cinese万园之园 Yuan Ming Yuan, si trova a nord di Pechino ed è ricco di storia... è stato infatti il centro del celebre quanto infame “sacco”: le truppe congiunte di Gran Bretagna e Francia fecero irruzione nel palazzo e si resero colpevoli di saccheggi e distruzione.
Antiche rovine ed una piacevole ed intrigante sorpresa: il labirinto di Huanghuazhen黄花阵 , letteralmente il labirinto dei fiori gialli. Anche questo bel labirinto fu distrutto dalle truppe dei colonizzatori occidentali, ma fu fortunatamente ricostruito.
Si tratta di un labirinto di pietra, che copre un’area di circa 90 e 60 metri, al cui centro si erge un padiglione bianco: si dice che l’imperatore si sedesse qui durante le celebrazioni della Festa di Primavera e facesse gareggiare le sue concubine nel labirinto. La vincitrice chiaramente raggiungeva il padiglione per prima e tutte quante dovevano reggere una lanterna gialla mentre correvano: da qui il nome del labirinto.
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